Questo opuscolo introduce alla concezione islàmica della fede in Dio. Mostrando come EGLI abbia fornito segni che indichino la sua esistenza, sia attraverso la sua creazione che tramite la rivelazione. In questo risponderemo alle più comuni perplessità di atei e scettici .
Dio invita l’uomo ad ammettere la sua esistenza attraverso i suoi segni, e grazie a quella capacità di riflessione con la quale ci ha provveduti. Alcune persone percepiscono questi segni e vedono l’opera di Dio attorno a loro, mentre altri riducono tutto a casualità senza scopo. Dio ha predisposto ogni persona di una sensazione naturale al credere in lui, ma questa predisposizione può crescere o diminuire fino a non rimanerne nulla.
Importante è comprendere che Dio guidi coloro che sinceramente vogliono esser guidati. Allo stesso modo, coloro che non vogliono credere in Dio non saranno guidati. Iddio dice nel sublime corano " Allàh [Iddio]… guida a sé chi si volge pentito"(13:27).
Ciò significa esser dotati di obiettività nella riflessione e un approccio imparziale all’idea che ci sia un Ente creatore e volitivo che domina in modo assoluto questa realtà. In alcuni individui, tale atteggiamento possibilista, può esser difficoltoso o addirittura svilente della dignità umana, tuttavia, senza una genuina buona volontà e sincerità nella ricerca, non sarà la sola quantità di nozioni a condurre l’individuo a credere. Infatti, Iddio ci ammonisce dal volgerci all’osservazione dei suoi segni con orgoglioso o arroganza, conseguenza ne sarebbero accrescimento dell’incredulità e scetticismo, confidiamo invece, che quanti saranno sinceri nella ricerca della verità, mentalmente aperti, con un approccio scevro da pregiudizi, potranno trarre beneficio dalle informazioni qui contenute, dove è presentata una nuova prospettiva della conoscenza della realtà divina.
E’ importante anche notare che essendo differenti islam e cristianesimo, molte critiche rivolte al cristianesimo non valgono per l'islam.
RAGIONI PER CREDERE
Origini dell'universo
La prima prova che indica l'esistenza di un Ente Creatore, è data dalla comprensione dell'origine dell'universo. Immaginiamo di camminare in un deserto, e di trovare un orologio. Sappiamo che un orologio è composto di diversa composizione, vetro, plastica e metallo. Il vetro si ricava dalla lavorazione della sabbia, la plastica dal petrolio e il metallo è estratto dal sottosuolo, tutti elementi presenti nel deserto. Credereste possibile che l'orologio si sia formato da solo, casualmente? Che a causa dell’esposizione di questi elementi ai raggi solari, alle folate di vento, alla violenza del fulmine, ebollizione del petrolio che mescolandosi con gli altri elementi desse forma, nel corso dei millenni, a un orologio perfettamente funzionante?
Secondo la scienza moderna, l’universo è finito, ed ha avuto un inizio. Da dove ha origine, quindi, l’universo? L'esperienza umana e la ragione ci attestano che una realtà che ha un inizio, non può esser venuta dal nulla da sé. Dobbiamo necessariamente ammettere che ci sia un Ente eterno che abbia la capacità di porre in essere l’esistente secondo un atto di volontà, disponendolo secondo leggi e principi esatti, che ne regolino il moto e l’inerzia. Dovremo ammettere che questo Ente sia non soggetto al tempo e allo spazio, le quali sono realtà poste in essere all’atto creativo della materia, cioè l’universo. Queste sono le caratteristiche fondamentali e necessarie del concetto di quel che chiamiamo Dio. Sovente, ci è posta la domanda: “Chi ha creato Dio?”. Dio, che è il Creatore di tutto ciò che esiste, è differente dalla Sua creatura. Egli c’è sempre stato, non soggetto al tempo poiché eterno, non contenibile dalla sua creatura in quanto immanente.
“Sono stati forse creati dal nulla oppure sono essi stessi i creatori?” (Corano 52:35)
Perfezione dell’universo
Potrebbe forse formarsi per coincidenza, senza supervisione, un universo così vasto e complesso?
Le caratteristiche di questo universo indicano inequivocabilmente che esso è stato ideato specificamente per supportare la vita. La distanza della terra dal sole, lo spessore della crosta terrestre, la percentuale di ossigeno nell'atmosfera e la velocità di rivoluzione della terra intorno al sole, sono tutti elementi che indicano una volontà e potenza di realizzazione consapevole. Come tutto ciò potrebbe avvenire spontaneamente o prodursi da sé? Se osserviamo l’ordine e la precisa disposizione dei sistemi o la nostra stessa struttura e complessità, siamo portati razionalmente a pensare l’esistenza di un Organizzatore intelligente e volitivo, che non ‘ altri che Dio, l’autore di questa magnifica esistenza. L’islam incoraggia la ricerca scientifica e la riflessione. Il ruolo della scienza è aiutare a descrivere le varie dinamiche dei fenomeni posti in essere da Dio e da noi visibili, a capire l’incommensurabile potenza divina e la sua saggezza. I suoi progressi, e le sue scoperte nell’osservazione dei fenomeni, come il ciclo dell’acqua o la forza di gravità, forniscono indizi a favore della credenza in un Organizzatore piuttosto che una prova contro di essa.
Rivelazione divina
La terza prova che indica l’esistenza di Dio è la rivelazione.
Uno dei messaggi principali contenuti nel Sublime Corano, consiste nell’invito alla riflessione e comprensione della creazione di Dio quale strumento per giungere alla fede. Nel Sublime Corano, Iddio richiama la nostra attenzione verso le Sue meravigliose trame insite nelle creature, in noi e nell’universo, come mezzo sufficiente a chiarirci che ogni cosa è un prodotto di stupefacente precisione, ad esempio Egli dice nel Sublime Corano:
“In verità nella creazione dei cieli e della terra, nell’alternarsi della notte con il giorno, nelle navi che solcano il mare cariche di quanto è utile agli uomini, e nell’acqua che Allah fa scendere dal cielo, ridando vita alla terra morta disseminandovi animali di ogni tipo, nel mutare dei venti e nelle nuvole soggiogate fra il cielo e la terra, [in tutto ciò] vi sono segni per la gente dotata di intelletto”. (Corano 2:164)
In realtà i segni che indicano il Sublime Corano come veramente proveniente da Dio sono molti.
Il Sublime Corano:
- E’ scevro da errori e contraddizioni.
- E’ stato conservato inalterato fin dalla sua rivelazione e compilazione in lingua araba, cioè la sua lingua originale, a differenza dalle precedenti scritture celesti, le quali furono ricopiate e tramandate fino a noi in idiomi diversi da quello originale.
- Contiene un messaggio semplice, puro e universale, rivolto all'intelletto umano, che tratta del credo in Dio Altissimo.
- Ha più di 1400 anni, tuttavia contiene riferimenti a fenomeni attestati dalla scienza moderna ma sconosciuti alla gente dell'epoca della sua rivelazione. Per esempio: l'acqua come origine di ogni essere vivente (Corano 21:30); l'universo in espansione (Corano 51:47); le orbite individuali del sole e della luna (Corano 21:33).
- Parla di eventi storici futuri, predicendo avvenimenti poi avveratesi.
- Fu rivelato a Muhammad, (pace e benedizione su di lui), uomo illetterato, tuttavia è composto in stile letterario elevatissimo e sublime, riconosciuto unanimemente come la massima espressione di eloquenza e bellezza di stile poetico in lingua araba.
La spiegazione razionale degli aspetti unici e miracolosi del Corano indicano che esso ha provenienza divina.
Il Corano è imparato a memoria per intero da milioni di persone.
Il Corano ha un effetto profondo e stimolante sulle persone.
DOMANDE SU DIO
“Perché Dio ci ha creato?”
Tutti riconosciamo che le nostre parti del corpo come gli occhi, le orecchie, il cervello e il cuore hanno uno scopo. Non avrebbe senso allora che anche l'individuo nel suo complesso abbia uno scopo? Dio, il Saggio, non ci ha creato soltanto per vagare senza meta o solo per soddisfare i nostri istinti e desideri. Dio descrive invece questa vita come una prova. Ogni persona è messa alla prova per rivelare chi sceglie di riconoscere come Dio e di seguire la Sua guida. Dio dice:
“Invero Noi creammo [l’uomo] da una goccia di liquido [seminale] eterogeneo, per metterlo alla prova, dotandolo d’udito e vista.Gli abbiamo indicato la Retta Via, sia egli riconoscente o ingrato”. (Corano 76:2-3)
Per molti la questione di fondo non riguarda tanto il credere in Dio, ma le implicazioni del credere in Lui; significherebbe ammettere di
essere giudicati per le proprie azioni, il che può essere in conflitto con lo stile di vita che molti desiderano avere. Pertanto, la prova, alla quale siamo sottoposti in questa vita, consiste nel seguire Dio e nel farsi umili davanti ad EGLI, anziché seguire i propri desideri, per colpa dell'orgoglio o dell’ego.
“Perché Dio vuole metterci alla prova?”
Dio non ha bisogno di nulla, Egli non ha bisogno di creare nulla e non ha bisogno di mettere alla prova nessuno. Non ci guadagna nulla dalla nostra fede o dalla nostra miscredenza, è invece parte della Sua infinita saggezza l’averci creato, con la possibilità di poterLo conoscere ed esserLo grati. Dio conosce il futuro, ma ciò che è importante per noi quello di vivere, fare esperienze e poi fare le nostre scelte.
"Possiamo veramente scegliere?"
Il fatto che Dio conosca le nostre scelte non vuol dire che queste non siano volontarie. Anche se Dio invita le persone a credere in Lui, Egli non forza nessuno a farlo. Se Dio volesse, potrebbe guidare tutta l'umanità, poichè ha potenza sopra ogni cosa, ma nella Sua saggezza ha voluto crearci con la facoltà di scegliere, rendendoci responsabili delle nostre decisioni.
“Perchè Dio non rivela se stesso?”
Nella Sua sapienza, Egli ha scelto di farSi conoscere attraverso i Suoi segni. Ciò è parte della prova in questa vita: Dio ci ha reso responsabili, concedendoci i mezzi di capacità per riconoscerLo. Solo coloro che sono sinceri nello cercarLo, umili e che riflettono a fondo sicuramente lo riconosceranno e crederanno in Lui.
Perchè c’è sofferenza nel mondo?
Il fatto che molte persone siano messe alla prova in vari modi con delle difficoltà non si può usare per negare l'esistenza di Dio, né contraddice l’Onnipotenza di Dio. Piuttosto, il bene e il male che Dio fa accadere, costituiscono il nostro campo di prova sulla terra. Non possiamo controllare ciò che ci succede, ma possiamo controllare come reagire, ed è in conformità a ciò, che Dio ci giudicherà. Questo mondo è mutevole e temporaneo, ma comunque la giustizia assoluta dell' Aldilà, che è eterna, sarà più che sufficiente a compensare ogni ingiustizia o disgrazia di questa vita.
Perchè Dio punisce le persone?
Nessuno può essere in disaccordo col concetto di punizione, il quale è necessario per avere giustizia. Dio ci ha creati con l'abilità di scegliere come vivere e quindi ce ne sarà chiesto conto. Coloro che s’impegnano sinceramente nell'obbedienza a Dio, guadagneranno il Paradiso e la Sua misericordia, mentre coloro che sono incuranti, riguardo lo scopo della vita, che negano Dio, hanno fatto la loro scelta e ne renderanno conto. Nessuno può accusare Dio, con affermazioni tipo: “Dio non ha creato gli uomini per punirli, ma vuole per noi il bene e renderci le cose facili”. Il fatto che Dio conosca le nostre scelte, non significa che esse non siano volontarie, o che ciò ci renda meno responsabili.
L’islam è una religione pratica, che incoraggia un equilibrio tra la speranza nella misericordia di Dio e il timore del Suo castigo, i quali sono entrambi necessari per condurre una vita umile e costruttiva. Dio è il Misericordioso ma è anche il Giusto in assoluto. Se non ci fosse il Giorno del Giudizio, sarebbe contraddetta la perfetta giustizia di Dio, e la vita diverrebbe priva di giustizia.
CONCLUSIONE
Restiamo qui soltanto per ottant’anni o giù di lì... tutto qui? O c’è qualcosa oltre la vita? Siamo solo scimmie evolute senza scopo? Siamo creature biologiche con semplici necessità fisiologiche o abbiamo anche una dimensione spirituale del quale tener conto?!.
Per coloro che sono onesti, ma ancora indecisi riguardo Dio, il nostro consiglio è di chiedere sinceramente:
“Dio, se esisti, ti prego di guidarmi.” Potresti restare sorpreso dai risultati.